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Nello sportivo che si allena assiduamente (più di 3-4 volte la settimana) è di fondamentale importanza valutare la condizione di forma, anabolismo muscolare, supercompensazione, insorgenza di fatica, disidratazione, in relazione ai vari cicli di allenamento (carico e scarico).

Questo permette di controllare di mese in mese, ad esempio alla fine di ogni ciclo di scarico, che il recupero e l’alimentazione siano stati sufficienti a sostenere l’attività svolta, per prevenire periodi di affaticamento muscolare che possono portare se protratti nel tempo all’overtraining e alla vanificazione degli sforzi fatti negli allenamenti.

Il piano best fit consiste appunto nel monitoraggio di mese in mese di vari parametri relativi alla composizione corporea come ad esempio la distribuzione dei liquidi negli spazi intracellurare ed extracellulare. In un atleta il rapporto tra questi valori dovrebbe essere sempre a favore degli spazi intracellulari, se questo valore si inverte potremmo essere in una condizione di affaticamento. Monitorando questi valori saremo in grado di calibrare l’alimentazione e lo sforzo ottimizzando in questo modo il tempo speso negli allenamenti. Spesso infatti si legge che allenarsi troppo o non rispettare le giuste pause di riposo tra un allenamento e l’altro sia uno degli errori più comuni nello sportivo, che spesso non coglie i segnali di stanchezza che il nostro corpo ci dà, compensando la fatica con la tenacia e la caparbietà. Con la bioimpedenziometria siamo in grado di cogliere questi segnali ben prima che il nostro organismo ci segnali il problema, potremmo allora calibrare meglio i prossimi allenamenti e l’alimentazione per evitare di cadere in un periodo di overtraining.