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La vitamina D è efficace nel prevenire infezioni delle vie respiratorie ma solo a dosi giornaliere comprese tra 400 e 1.000 UI: oltre non produce benefici aggiuntivi. Queste le conclusioni di una metanalisi pubblicata nei giorni scorsi su The Lancet Diabetes & Endocrinology,

condotta da un gruppo di studio internazionale che ha completato così un’analisi della letteratura già avviata nel 2017. I dati, oggi, si sono completati con l’aggiunta di ulteriori 18 studi clinici randomizzati che hanno portato a circa 50 mila le persone esaminate.

Alla luce, dunque, di questo aggiornamento, la metanalisi ha concluso che l’integrazione con vitamina D, rispetto al placebo, determina una riduzione dell’8% del rischio di infezioni acute respiratorie, indipendentemente dai livelli basali di vitamina D. Non si rivelano necessarie dosi particolarmente elevate, considerato che l’effetto migliore, con una riduzione del rischio del 42%, si osserva con supplementazioni giornaliere tra 400 e 1.000 UI, di gran lunga più efficaci rispetto a quelle settimanali o mensili.

Secondo gli Autori, l’effetto della vitamina D potrebbe essere dovuto da una parte a un rafforzamento della risposta immunitaria antivirale innata e, dall’altra, a un’inibizione di quella infiammatoria. L’integrazione giornaliera sarebbe di supporto sia per la salute delle ossa sia nel contrasto alle infezioni respiratorie.

Una raccomandazione finale è di non trarre conclusioni da questa metanalisi rispetto alla pandemia in corso e all’infezione da Sars-coV-2, giacché non ve ne sono i presupposti e sono necessari studi dedicati. A questo proposito, gli Autori segnalano il Coronavit, in corso il Uk sotto il coordinamento della Queen Mary University of London, con 6.200 partecipanti e la cui conclusione è prevista per il prossimo 30 giugno.

Fonte: http://www.nutrientiesupplementi.it/